Donati L, R Bellini
Igiene Ambienti n.3 Maggio 2018. pp 14-20
Le prime segnalazioni di Aedes albopictus in Italia risalgono agli inizi degli anni ’90. Da allora la specie si è andata progressivamente radicando sul territorio nazionale e ha finito con l’assumere un ruolo di primo piano tra gli agenti infestanti attivi nel nostro Paese. L’ostinazione e l’aggressività che manifesta nell’effettuare il pasto di sangue sull’uomo durante le ore diurne condizionano in modo intollerabile la fruizione degli spazi all’aperto. L’aspetto più preoccupante è rappresentato però dalle implicazioni di carattere sanitario che si sono concretizzate con le epidemie di Chikungunya in Romagna nel 2007 e in Lazio e Calabria nel 2017.
A fronte di questa minaccia montante, per la qualità della vita e la salute dei propri concittadini, le Amministrazioni locali sono corse ai ripari adottando opportune strategie di lotta mirate al contenimento di questa specie, stante l’impossibilità, con gli strumenti al momento in nostro possesso, di un qualsiasi realistico programma di eradicazione.
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